Di Cosimo Dellisanti
Negli
ultimi tre anni le frecce sono tornate di moda. Nel 2012 sono passati dalla
carta alla carne i due super-arcieri più celebri dei fumetti: Hawkeye della
Marvel (Marvel’s Avengers, interpretato
da Jeremy Renner) e Freccia Verde della DC (Arrow,
Stephen Amell) di cui ho già trattato sotto pseudonimo.
Quando
parliamo a super-eroi arcieri, pensiamo subito a uno di questi due, o al
massimo di personaggi a loro legati. Eppure durante la Golden Age il tema “arco
e frecce” era molto più frequentato. Escludendo Freccia Verde, ho contato
almeno quarantatré arcieri nelle vecchie pubblicazioni, di cui ben cinque hanno
la parola arrow nel nome.
La
spiegazione pare ovvia: Robin Hood. L’eroe di Sherwood è l’archetipo del
giustiziere mascherato da almeno novecento anni, e negli anni ‘40 la sua
leggenda riviveva molte volte al cinema, magari col volto di Douglas Fairbanks.
Ma
chi è stato il primo vero eroe arciere dei fumetti? Ecco la risposta: Arrow – già,
proprio come il telefilm! -, sotto il cui cappuccio rosso c’era Ralph Payne, un
agente dei servizi segreti americani che usa la maschera dopo una missione
andata male, in cui morì la donna che amava.
Biondo
e con gli occhi azzurri (come tre quarti dei supereroi dell’epoca), appariva
sempre al momento giusto per salvare la dama in pericolo di turno, e non aveva
problemi a piantare una freccia nel cuore del cattivo. Nelle sue avventure
spesso affrontava i nazisti, come di consueto per quegli anni, e spie estere o
mafiosi. C’era ancora poco spazio per le rogue
gallery colorate e pazzerelle.
Arrow
– l’originale, non Stephen Amell – fu creato da Paul Gustavson ed esordì nel
novembre del ’38 su Funny Pages #10 edito
da Cantaur Publications. Un fatto notevole, Arrow fu il terzo giustiziere
mascherato in assoluto, dopo The Clock (novembre ’36, di lui parleremo in
seguito) e Superman (marzo ’38), anticipando solo di qualche mese Batman
(maggio ’39). Un autentico gioiellino, insomma.
A
differenza del più noto Oliver Queen, Ralph Payne non usa frecce truccate, né
altri gadget o mezzi ricalcati da quelli di Batman. L’ispirazione da Robin Hood
qui è evidentissima, fatta eccezione per il colore rosso che sostituisce il più
tradizionale e mimetico verde. Il suo costume dal sapore medievaleggiante consiste
in una calzamaglia, una tunica con cappuccio stretta in vita, scarpette e
guanti. La faretra è portata al fianco invece che in spalla.
Con
la chiusura della Centaur Publication, il personaggio divenne di dominio pubblico.
La Malibu Comics (una casa editrice indipendente attiva tra gli ’80 e i ’90)
recuperò il personaggio e lo sottopose a un revamp piuttosto cozzaro (in linea
con la moda dei tempi).
La
versione della Malibu si ispira solo in parte all’Arrow creato da Gustavson.
Qui si chiama Rick Parker, un texano amante della caccia che diventa
giustiziere dopo essere stato deluso dal proprio governo. È un personaggio
violento, in pieno stile Punitore.
Il
costume assume dei particolari in viola, il cappuccio è sostituito da una
maschera più batmanesca, le braccia sono scoperte e sembra che l’amico non ami
troppo il rasoio. Usa anche una balestra, che fa più badass. Questa versione durò finché la Malibu non chiuse anch’essa
i battenti, inglobata poi dalla Marvel.
Attualmente
il personaggio è usato dall’editore indipendente Dynamite Entertainment nella
serie Project Superpowers, scritto da
Jim Krueger e disegnato dalle matite benedette di Alex Ross. In questa serie
appaiono tantissimi altri personaggi dimenticati o di pubblico dominio
risalenti alla Golden Age. In questo caso l’identità segreta, nonché il
costume, tornano a essere quelli originali.
Oggi
sarebbe quasi impossibile scrivere una storia del solo Arrow senza venir
tacciati di plagio. È paradossale. Insomma, prendete Sherlock Holmes, o
Dracula, o lo stesso Robin Hood; spesso escono due opere diverse sullo stesso
personaggio nello stesso periodo (vedi il bellissimo Sherlock e quell’abominio con Lucy Liu), ma nessuno dirà mai che
gli autori dell’uno hanno copiato quelli dell’altro: si tratta di due versioni
diverse dello stesso personaggio.
Ma
ora immaginiamo che qualcuno tiri fuori una web-serie sull’Arrow della Centaur
Comics. Quanti non crederebbero al plagio di Arrow della DC? Tutti. Sono due
personaggi diversi, nati in tempi diversi. Certo, entrambi sono arcieri,
entrambi hanno servito come agenti segreti, entrambi ripuliscono le strade dal
crimine, entrambi sono biondi… ora è identico anche il nome (ormai Freccia
Verde è Arrow per tutti); e cambiare il colore del costume da verde a rosso non
aiuterebbe comunque. Ma sono pur sempre due personaggi differenti.
A
rileggerci alla settimana prossima, quando incontreremo un personaggio che farà
il suo debutto nella prossima stagione di The
Flash. Sapete a chi appartiene l’elmo alato che ciccia fuori dal wormhole
poco prima della fine dell’ultima puntata? Ve lo dirò nel prossimo appuntamento
di Golden Age!
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