domenica 15 maggio 2011

Recensione: Death Note

Torniamo a recensire un manga, ma che manga! Death Note infatti si può senza ombra di dubbio definire una delle migliori serie a fumetti di tutti i tempi (concordo). Una trama avvincente dal primo all'ultimo numero, ricca di suspense e di colpi di scena (tranne quel torrone pazzesco su Near e Mellow, ma si può considerare un “calo naturale”).
Light Yagami, annoiato studente modello, trova un giorno un “quaderno della morte”e leggendo le iscrizioni nelle prime pagine scopre che, scrivendovi il nome di una persona, questa morirà entro 40 secondi in maniera accidentale. Una volta verificato che è tutto vero, Light decide di usare questo potere per liberare il mondo “dalle persone malvagie” ma, questo apparentemente buon proposito, degenera in fretta in un delirio di onnipotenza. Inoltre il legittimo proprietario del quaderno, lo shinigami Riuck, raggiunge il protagonista e rimane sorpreso e divertito dalle evoluzioni che la storia sta prendendo. I due scopriranno di essere più simili di quanto pensano, e non solo per il loro “male di vivere”. Dopo numerosi morti sospette fra i criminali di tutto il mondo, l’Interpol, subissata da sospetti e dubbi sulla sua condotta, con l’opinione pubblica che pensa sia loro la responsabilità, dà a un misterioso personaggio, il detective L (il nevrotico L), tutto il suo appoggio per scoprire l’identità del colpevole… Il detective sfida pubblicamente il nemico a ucciderlo, convinto che, finché il suo volto non sarà visto, la cosa non sarà possibile: ed è così accade. Due persone, due diverse idee di giustizia si sfideranno senza esclusione di colpi, cercando di scoprire le reciproche identità, fino a che... beh! (vi dico solo che è stato l'unico manga che mi ha tolto il fiato e mi ha tenuto incollato al volume) Non vado oltre per non svelare troppo a chi non lo ha ancora letto.
Quello che Ooba Tsugumi e Obata Takeshi propongono è un manga intrigante dal disegno pulito e preciso, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una storia originale. Notevole è l’abilità degli autori nel gestire i momenti topici e lo svolgimento dell’alone di mistero, di celato, che sin da subito pervade questo titolo, senza cadere in classici clichè. Un fumetto in cui è difficile capire chi è il buono o il cattivo, in cui vengono spesso superati da protagonista e antagonisti i canonici confini tra giusto e sbagliato, tra bene e male. Un opera che oltre ad appassionare il lettore sicuramente lo induce a qualche riflessione, quindi da leggere assolutamente!  

Di Fabrizio Liuzzi e Luigi Simonetti

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