Oggi parliamo di una produzione non nostra, di un fumetto che però in qualche modo ci vede coinvolti perché la copertina del numero 1 è stata colorata dal nostro Gabriele Benefico. Stiamo parlando di
Con l'uscita del terzo numero ne abbiamo letto abbastanza per potervene parlare con il senno di poi. Parliamo appunto dell'ultima idea del poliedrico Alessandro Apreda, alias il Doc. Manhattan, famoso per il suo divertente e appassionante blog “L'Antro Atomico del DottorManhattan”. Ovvero Icon 1 e la Squadra Alfa.
Con l'uscita del terzo numero ne abbiamo letto abbastanza per potervene parlare con il senno di poi. Parliamo appunto dell'ultima idea del poliedrico Alessandro Apreda, alias il Doc. Manhattan, famoso per il suo divertente e appassionante blog “L'Antro Atomico del DottorManhattan”. Ovvero Icon 1 e la Squadra Alfa.
Icon uno è il primo fumetto di stampo
super-eroistico sceneggiato e curato da Apreda e disegnato dagli
antristi armati di talento e volontà di farlo. Ed è proprio questo il suo più grande
pregio e il suo più grande difetto.
La trama, senza rovinare la lettura a
chi non avesse ancora avuto modo di leggerlo è grossomodo questa:
Un gruppo di supereroi composto da Icon
1(con tutina e tutti i crismi del caso) , Alice (la strega), Leroy
(il milionario gianfransuà), Hell³ (il soldato), The Bass Player
(il samurai e bassista carismatico, chi è antrista capirà) e Thraex
(l'omicida psicopatico a comando), combatterà il super umano
Hit-Alien .
La storia è buona e cattura anche se a
me ha ricordato molto gli Ultimates o comunque in generale la
produzione di Mark Millar. Intendiamoci, non è un difetto, ma sa di
già visto. Anche se credo sia voluto poiché il fumetto è comunque
tutto incentrato sulla citazione, sull easter egg e sui “meccanismi”
del fumetto super-eroistico di stampo moderno. Ad esempio gli stessi
titoli sono citazioni di canzon amate dal Doc.
Ogni numero poi è affidato a
disegnatori e coloristi tutti diversi fra loro che si susseguono
pagina dopo pagina (ad esempio la copertina del primo numero è
colorata dal nostro Gabriele Benefico). Tutto sembra discontinuo e
l'effetto confusione è forte, anche se il poter ammirare i
personaggi in così tante “vesti” e interpretazioni è
divertente.
Il vero motore, il motivo per cui è un
fumetto da leggere è la passione che sceneggiatore, disegnatori e
coloristi hanno per i comics, e l'ultima uscita vanta addirittura la
cover di Giuseppe Camuncoli.
Noi siamo qui curiosi di vedere cosa
accade, poiché il Doc ha annunciato che il 4°numero darà la
possibilità a chi volesse di espandere l'universo di Icon 1 e
compagni e noi siamo pronti a farci avanti!
Insomma, il meglio deve ancora venire.
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