giovedì 2 luglio 2015

Golden Age: ARROW, L’ORIGINALE


Di Cosimo Dellisanti







Negli ultimi tre anni le frecce sono tornate di moda. Nel 2012 sono passati dalla carta alla carne i due super-arcieri più celebri dei fumetti: Hawkeye della Marvel (Marvel’s Avengers, interpretato da Jeremy Renner) e Freccia Verde della DC (Arrow, Stephen Amell) di cui ho già trattato sotto pseudonimo.
Quando parliamo a super-eroi arcieri, pensiamo subito a uno di questi due, o al massimo di personaggi a loro legati. Eppure durante la Golden Age il tema “arco e frecce” era molto più frequentato. Escludendo Freccia Verde, ho contato almeno quarantatré arcieri nelle vecchie pubblicazioni, di cui ben cinque hanno la parola arrow nel nome.
La spiegazione pare ovvia: Robin Hood. L’eroe di Sherwood è l’archetipo del giustiziere mascherato da almeno novecento anni, e negli anni ‘40 la sua leggenda riviveva molte volte al cinema, magari col volto di Douglas Fairbanks.
Ma chi è stato il primo vero eroe arciere dei fumetti? Ecco la risposta: Arrow – già, proprio come il telefilm! -, sotto il cui cappuccio rosso c’era Ralph Payne, un agente dei servizi segreti americani che usa la maschera dopo una missione andata male, in cui morì la donna che amava.


Biondo e con gli occhi azzurri (come tre quarti dei supereroi dell’epoca), appariva sempre al momento giusto per salvare la dama in pericolo di turno, e non aveva problemi a piantare una freccia nel cuore del cattivo. Nelle sue avventure spesso affrontava i nazisti, come di consueto per quegli anni, e spie estere o mafiosi. C’era ancora poco spazio per le rogue gallery colorate e pazzerelle.
Arrow – l’originale, non Stephen Amell – fu creato da Paul Gustavson ed esordì nel novembre del ’38 su Funny Pages #10 edito da Cantaur Publications. Un fatto notevole, Arrow fu il terzo giustiziere mascherato in assoluto, dopo The Clock (novembre ’36, di lui parleremo in seguito) e Superman (marzo ’38), anticipando solo di qualche mese Batman (maggio ’39). Un autentico gioiellino, insomma.
A differenza del più noto Oliver Queen, Ralph Payne non usa frecce truccate, né altri gadget o mezzi ricalcati da quelli di Batman. L’ispirazione da Robin Hood qui è evidentissima, fatta eccezione per il colore rosso che sostituisce il più tradizionale e mimetico verde. Il suo costume dal sapore medievaleggiante consiste in una calzamaglia, una tunica con cappuccio stretta in vita, scarpette e guanti. La faretra è portata al fianco invece che in spalla.


Con la chiusura della Centaur Publication, il personaggio divenne di dominio pubblico. La Malibu Comics (una casa editrice indipendente attiva tra gli ’80 e i ’90) recuperò il personaggio e lo sottopose a un revamp piuttosto cozzaro (in linea con la moda dei tempi).
La versione della Malibu si ispira solo in parte all’Arrow creato da Gustavson. Qui si chiama Rick Parker, un texano amante della caccia che diventa giustiziere dopo essere stato deluso dal proprio governo. È un personaggio violento, in pieno stile Punitore.
Il costume assume dei particolari in viola, il cappuccio è sostituito da una maschera più batmanesca, le braccia sono scoperte e sembra che l’amico non ami troppo il rasoio. Usa anche una balestra, che fa più badass. Questa versione durò finché la Malibu non chiuse anch’essa i battenti, inglobata poi dalla Marvel.


Attualmente il personaggio è usato dall’editore indipendente Dynamite Entertainment nella serie Project Superpowers, scritto da Jim Krueger e disegnato dalle matite benedette di Alex Ross. In questa serie appaiono tantissimi altri personaggi dimenticati o di pubblico dominio risalenti alla Golden Age. In questo caso l’identità segreta, nonché il costume, tornano a essere quelli originali.
Oggi sarebbe quasi impossibile scrivere una storia del solo Arrow senza venir tacciati di plagio. È paradossale. Insomma, prendete Sherlock Holmes, o Dracula, o lo stesso Robin Hood; spesso escono due opere diverse sullo stesso personaggio nello stesso periodo (vedi il bellissimo Sherlock e quell’abominio con Lucy Liu), ma nessuno dirà mai che gli autori dell’uno hanno copiato quelli dell’altro: si tratta di due versioni diverse dello stesso personaggio.

Ma ora immaginiamo che qualcuno tiri fuori una web-serie sull’Arrow della Centaur Comics. Quanti non crederebbero al plagio di Arrow della DC? Tutti. Sono due personaggi diversi, nati in tempi diversi. Certo, entrambi sono arcieri, entrambi hanno servito come agenti segreti, entrambi ripuliscono le strade dal crimine, entrambi sono biondi… ora è identico anche il nome (ormai Freccia Verde è Arrow per tutti); e cambiare il colore del costume da verde a rosso non aiuterebbe comunque. Ma sono pur sempre due personaggi differenti.   


A rileggerci alla settimana prossima, quando incontreremo un personaggio che farà il suo debutto nella prossima stagione di The Flash. Sapete a chi appartiene l’elmo alato che ciccia fuori dal wormhole poco prima della fine dell’ultima puntata? Ve lo dirò nel prossimo appuntamento di Golden Age!

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